
GESU’ E’ IL CUSTODE DELLA NOSTRA ANIMA
IL CUSTODE DI MIO FRATELLO
* GESU’ E’ IL CUSTODE DELLA NOSTRA ANIMA *
Il nostro amato Signore Gesù, avendoci un giorno chiamato alla salvezza e avendoci fatto perdonare ed accogliere dal Padre in virtù del suo sacrificio espiatorio, CONTINUA ANCORA OGGI, giorno dopo giorno, a custodire la nostra vita.
Tante volte nella Bibbia Gesù si paragona ad un pastore, che guida, cura e custodisce con amore il proprio gregge, sino ad avere dato per esso la sua stessa vita (Giovanni 10:11 etc.)
1^ Pietro 2:25 dice : “Eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime” . Gesù è così “il Guardiano” della nostra vita.
Per quali motivi Gesù vuole essere il Guardiano ( o Custode) della nostra anima ?
‘) Perché gli siamo infinitamente preziosi.
“) Perché potremmo essere rubati.
* GESU’ INCARICA I PASTORI e GLI ANZIANI a CUSTODIRE LE ANIME *
Nella cura affettuosa di sorveglianza spirituale, Gesù chiama in maniera specifica gli anziani della Chiesa.
1^ Pietro 5:2 rivolge agli anziani l’esortazione: “Pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo…”
Per questo motivo il ministero dell’anziano in alcuni passi viene anche definito con la parola “vescovo”, in quanto la parola vescovo significava appunto “sorvegliante”.
* NELLA CHIESA CIASCUNO DEVE AVERE CURA DELL’ALTRO *
Noi non dobbiamo e non vogliamo negare di essere “i custodi del nostro fratello”.
Non possiamo perciò fingere di non sapere dove si trova il nostro fratello. (Genesi 4:9)
Efesini 4:16 (dopo che al verso 11 sono state elencate le diverse funzioni ministeriali di governo spirituale volute da Cristo nella Chiesa: apostoli, profeti, evangelisti, pastori e dottori), spiega come nella Chiesa TUTTI quanti devono arrivare a compiere un lavoro spirituale. Questo lavoro è indispensabile per la crescita della Chiesa.
I brani di Romani 12:3-8 e 1 Corinzi12:4-11; 28-30 spiegano quanto numerose e diverse l’una dall’altra siano le molteplici funzioni spirituali che ciascun membro del corpo di Cristo può ricevere e che deve compiere.
Tutte queste mansioni spirituali (doni, ministeri e operazioni) oltre che a glorificare il Capo Cristo Gesù, hanno come unico scopo quello di portare l’unità e il beneficio ai fratelli.
“Perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre” (1 Corinzi 12:25)
Uno dei problemi della chiesa ( e ricordiamolo: di ogni chiesa! lo è stato anche nella chiesa delle origini) è quella di non riuscire a CUSTODIRE sempre, bene e allo stesso modo tutti quanti i fratelli della chiesa. A volte alcuni vengono trascurati nei loro bisogni spirituali.
Questo fatto accade per alcuni dei seguenti motivi :
1) Tante volte molti problemi si presentano tutti insieme nello stesso periodo; per alcuni di essi non potrebbe esserci tempo. (Bisogna perciò discernere quali fra questi sono i più urgenti)
2) A volte vi sono dei problemi che necessitano di una lunga cura o impegnano troppo tempo. Questi casi, in quanto magari veramente gravi, possono però accentrare sopra di sé l’attenzione di tanti responsabili, venendo a verificarsi che i bisogni forse meno importanti di altri vengano però del tutto trascurati.
3) A volte è pure vero che vi sono dei credenti che imparano ad essere pastore-dipendenti, cioè per ogni problema si rivolgono al pastore.
4) Viceversa, vi sono dei credenti che tengono sempre chiusi i loro reali bisogni e problemi (per vergogna, per rassegnazione o perché pensano che il pastore sia inavvicinabile). La conseguenza è che vivranno nell’abbattimento della solitudine spirituale.
COSA DOBBIAMO FARE ?
Dobbiamo cercare di COINVOLGERCI gli uni verso gli altri nel sostegno spirituale e nell’incoraggiamento reciproco.
Quindi, TUTTI quanti amano l’opera di Dio e la fratellanza dovrebbero sentirsi chiamati ad essere “CUSTODI DEL PROPRIO FRATELLO”
IN CHE MODO AGIRE ?
CHIARIAMO SUBITO che se ciascuno si muoverà in maniera personale, improvvisandosi o pensando di essere un “curatore d’anime”, il risultato sarà solo un grande disordine spirituale e verranno prodotti solo tanti guai.
Dobbiamo allora prima di tutto sottolineare anche qui l’indispensabile importanza del principio biblico della SOTTOMISSIONE.
In questo specifico servizio di “custode del proprio fratello”, la sottomissione si verifica in almeno 5 aspetti o momenti :
- Accettare quanto viene affidato dal Pastore come veniente da parte di Dio;
- Essere disposti a frequentare degli incontri specifici di insegnamento e di formazione spirituale svolti dal Pastore, al fine di potere così crescere in direzione di tale servizio e conformarsi allo stesso progetto spirituale;
- Essere disposti con umiltà a lasciarsi correggere dal Pastore in talune espressioni o aspetti del proprio servizio, senza per questo motivo sentirsi offesi, criticati o svalorizzati;
- Rendicontare puntualmente al Pastore riguardo a visite o contatti avuti coi fratelli.
- In talune situazioni difficili o problematiche, essere disposti a lasciare intervenire
il Pastore e gli Anziani, senza interferire o criticare il loro operato.
PRATICAMENTE COME PRENDERSI CURA di qualcuno che ci è stato affidato dal Pastore ?
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- Pregando per lui giornalmente nel proprio culto personale;
- Andandolo a trovare almeno una volta la settimana per pregare insieme
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(Attenzione alla non invadenza e alle perdite di tempo in chiacchiere inutili! )
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- Non vedendolo venire al culto, interessarsi subito di lui, telefonandogli.
- Venendo a conoscere qualche bisogno spirituale e/o materiale di una certa entità o impegno, dopo avere operato un giusto e dovuto incoraggiamento, invitare però il fratello o la sorella di parlarne immediatamente con l’anziano responsabile di cellula o con il pastore, lasciando a loro la valutazione finale del caso.
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4 cose molto importanti da ricordare :
- Non lasciate mai “incancrenire” i problemi: parlatene subito al Pastore o all’Anziano responsabile di cellula (non siate omertosi!)
- Se è vero che è necessario parlarne con il pastore o con l’anziano responsabile, è comunque PROIBITO fare sapere i fatti privati altrui ai fratelli o sorelle della chiesa. (non siate pettegoli !)
- Non mettete mai a disagio nessuno, per es. facendo notare in maniera poco amorevole che non hanno la casa ben in ordine, che non hanno un bell’aspetto etc. (siate discreti!).
- Attenzione che i fratelli o sorelle a cui rivolgiamo con amore il nostro servizio non diventino pretenziosi.
Grazie della vostra cortese attenzione, Dio ci guidi in ogni cosa che facciamo a lode e gloria del Suo nome.
Shalom, vostro past Michele Strazzeri